Cosa si Impara quando il corpo chiede di fermarsi
Ci sono momenti nella vita in cui perdiamo qualcosa di noi stessi, o rischiamo di farlo.
Non si tratta solo di ciò che il corpo smette di fare, ma di ciò che il cuore e la mente imparano lungo il cammino.
Quando ho affrontato un intervento per l’otosclerosi, ho capito una verità fondamentale: ascoltare è un dono.
L’otosclerosi è una condizione che arriva in punta di piedi, quasi impercettibile.
Un giorno ti accorgi che certi suoni si fanno ovattati, lontani, come se il mondo stesse sussurrando e tu stessi perdendo la capacità di afferrarne i dettagli. È un invito a fermarsi, a prestare attenzione, perché ascoltare non è mai stato così prezioso.
Quando il rischio di perdere l’udito diventa reale, ti rendi conto di quanto sia fondamentale ogni piccolo fruscio, ogni parola, ogni nota di musica.
La possibilità di perdere l’udito era reale e improvvisamente il silenzio è diventato un maestro.
Ho iniziato a valorizzare ogni suono, dal fruscio delle foglie al mormorio di una conversazione, rendendomi conto di quanto spesso viviamo senza realmente ascoltare.
Non è stata l’unica lezione.
Ho imparato a stare zitta grazie ai polipi vocali. La mia voce, che sempre correva avanti con entusiasmo, è stata costretta al silenzio.
In quel silenzio obbligato ho scoperto qualcosa di più profondo: le parole hanno un peso, e il loro valore cresce quando vengono scelte con cura. È stata un’esperienza che mi ha insegnato a lasciare spazio agli altri, a comunicare con intenzione, a scoprire che, a volte, il silenzio parla più forte di qualsiasi parola.
E poi c’è stato l’equilibrio.
Quando operano l’orecchio, spesso perdi temporaneamente la capacità di stare in piedi, di orientarti nel mondo. L’equilibrio, che diamo per scontato, si trasforma in un bene prezioso, fragile.
È impossibile vivere senza equilibrio: tutto diventa una lotta, ogni passo un piccolo miracolo.
Ma proprio in quei momenti ho imparato che l’equilibrio non è solo fisico.
È la capacità di ritrovarsi, di accettare che ci saranno giorni in cui vacilleremo, ma che, con pazienza, possiamo rimetterci in piedi. L’equilibrio è un dialogo costante tra il corpo e la mente, un atto di fiducia che possiamo ritrovare stabilità anche quando tutto sembra crollare.
E poi c’è stato l’ospedale.
Un luogo dove il tempo sembra fermarsi e il corpo è costretto ad aspettare.
Ho imparato a guardarmi dentro, a sentire il mio respiro, a riconoscere i miei limiti e accettarli. In quei momenti di fragilità, il corpo diventa un maestro severo ma saggio, che insegna il valore dell’ascolto: di sé stessi, degli altri, della vita.
Perdere parti di noi stessi può sembrare spaventoso.
Ma è anche un’opportunità per trasformarsi, per scoprire una nuova versione di noi, forse più autentica.
In ogni perdita, c’è una lezione da imparare.
Il corpo, il cuore, la mente: tutti ci parlano, ma sta a noi trovare il coraggio di ascoltare.